“Sei stato un sindaco che si è interamente donato alla sua comunità, e la tua commozione nella cerimonia d’inaugurazione della Fiera del Levante è stata la mia, la nostra commozione. Se avrò l’onore di diventare sindaca della mia città, prenderò ispirazione dalla tua visione e dall’altissimo impatto del tuo trasporto affettivo, dalle emozioni e dall’orgoglio che hai provato e fatto provare ai tuoi concittadini”.
Era la prima volta che si incontravano sullo stesso palco Maria Aida Episcopo, candidata sindaco di Foggia per il Campo largo progressista, e il sindaco uscente di Bari Antonio Decaro, e la sintonia tra loro è apparsa evidente alla platea accorsa numerosa a piazza Giordano per la Festa dell’Unità organizzata dal Partito Democratico, presenti anche il vicepresidente della giunta regionale Raffaele Piemontese, il sindaco di Monte Sant’Angelo Pierpaolo d’Arienzo e il moderatore dell’incontro, il giornalista Attilio De Matteis. Episcopo ha ribadito la volontà di “raccogliere la voce di giovani inascoltati, degli anziani trascurati, delle persone discriminate”, di “essere in ascolto, in mezzo alla gente, osservare ogni disservizio per poi risolverlo, insieme”.
Rivolgendosi direttamente ai presenti e alla comunità foggiana tutta, ha chiesto di “unirsi alla rivoluzione culturale che intendiamo avviare”, di “essere partecipi di un progetto comune di rinascita della città”. Ha ribadito l’importanza della filiera culturale non semplicemente relegata all’organizzazione di singoli eventi, ma per i “fermenti di buona qualità” che può inculcare. E a Piemontese, che sollecitava, in caso di elezione, una maggiore presenza della polizia municipale nelle strade per impedire la sosta selvaggia davanti a luoghi simbolo come la Cattedrale e il teatro Giordano, non solo ha confermato di essere sulla stessa lunghezza d’onda ma ha sottolineato una maggiore fermezza anche, e soprattutto, nei confronti di chi occupa con le auto parcheggi e scivoli per disabili, per rendere ancora più comprensibile il messaggio di un cambio di mentalità complessivo non più rinviabile a data da destinarsi. Ha anche confessato di avere provato, alla richiesta di candidatura, “timore e tremore: il timore per la prudenza che deve guidare ogni passo di una persona ragionevole, il tremore per l’importanza e la responsabilità che comporta l’incarico. Ma lavorerò con tutto il mio impegno per i cittadini, e credo tantissimo nella squadra che mi sostiene: ci sono tutte le premesse per avviare quel rinnovamento così auspicato e necessario” le sue parole.
Episcopo Sindaca – Ufficio Stampa e Comunicazione
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